Il microbiota intestinale può influenzare la comparsa di tumori e, successivamente, l’esito delle terapie?

Innanzitutto, che cos’è Il microbiota intestinale?

Il microbiota è l’insieme dei microrganismi ospitati da ciascun essere umano sin dalla nascita e per la vita. La popolazione microbica è variegata: si stima che il numero di specie diverse sia compreso tra 500 e 1.000, con una conseguente diversità di cellule e geni.

Per quanto riguarda la composizione, si tratta perlopiù di batteri, ma non mancano virus, funghi e protozoi. In genere i microrganismi presenti nell’intestino possono essere considerati “buoni”, poiché contribuiscono al benessere dell’intero organismo attraverso diversi meccanismi, come la produzione di vitamine, enzimi e altre sostanze utili alla salute umana. Agiscono inoltre attivando il sistema immunitario e proteggendo l’organismo da infezioni pericolose.

Ciascun essere umano ha un proprio microbiota intestinale, la cui composizione varia in base a molti fattori, quali per esempio il patrimonio genetico, il luogo in cui si vive, il tipo di parto alla nascita (naturale o cesareo) e di allattamento ricevuto, la dieta, le abitudini e i comportamenti. In generale, però, i ricercatori misurano lo stato di salute della popolazione microbica dell’intestino valutando tre fattori principali: il numero totale di microrganismi, la diversità delle specie presenti, e il rapporto tra specie considerate “buone” e “cattive”. Quando l’equilibrio del microbiota si modifica si assiste a quella che gli esperti chiamano disbiosi, una condizione pericolosa per la salute se protratta nel tempo. La disbiosi può essere causata da alimentazione poco varia ed equilibrata (specialmente da diete povere di fibre oppure ipercaloriche e ricche di grassi e proteine animali); da abitudini e comportamenti non salutari; e da uso eccessivo di antibiotici. Questi ultimi, oltre a eliminare i batteri nocivi, possono infatti danneggiare anche la comunità di microbi intestinali benefici.

Nel 2017 un gruppo di ricercatori ed esperti dell’Imperial College di Londra ha dato il via all’International Cancer Microbiome Consortium, una collaborazione internazionale tra esperti, nata con l’obiettivo di approfondire il complesso legame tra microbiota e cancro e di promuovere la ricerca sul microbiota in oncologia. Molti dati suggeriscono un ruolo fondamentale del microbiota nello sviluppo della malattia, nella protezione dal tumore, nella risposta alle terapie e nel controllo degli effetti collaterali dei trattamenti anti-cancro.
È stato per esempio dimostrato in studi in animali di laboratorio e in sperimentazioni cliniche che il microbiota è fondamentale nel determinare la risposta all’immunoterapia. Altri studi dimostrano l’importanza del ruolo del microbiota anche nella risposta alla chemioterapia e nel ridurre l’impatto degli effetti collaterali dei trattamenti, come la mucosite orale e l’infiammazione.

Purtroppo ancora oggi, in ambito ospedaliero, il microbiota del paziente oncologico non viene minimamente tutelato con conseguenti danni futuri. Ecco perché sia nel mio percorso “Rinascita”, dedicato a chi sta attraversando l’esperienza del cancro, e sia nel pacchetto di supporto post-terapie, durante la mia consulenza Naturopatica c’è un’attenzione speciale al sostegno prima e al ripopolamento dopo del microbiota intestinale.

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